Artrosi: guida a sintomi, cura e prevenzione

Artrosi: guida a sintomi, cura e prevenzione

Artrosi: cos'è e come si diagnostica

Per artrosi si intende una particolare patologia degenerativa che riguarda le articolazioni del nostro scheletro, dove il rivestimento interno (la superficie articolare) composto da cartilagine si danneggia, si usura gradualmente fino a distruggersi, con effetti catastrofici sulle giunture stesse. Si tratta di una malattia che affligge milioni di persone (in Italia più di 5), in particolar modo le donne, e che è diffusa in tutto il mondo fin dall’antichità.

Il deterioramento della cartilagine è dovuto a cinque fattori principali, elencati per ordine di importanza, dal più importante al meno importante:

  • l’ereditarietà, quindi una predisposizione familiare;
  • l’età, che comporta l’invecchiamento delle articolazioni;
  • lo stile di vita, se è più o meno sedentario;
  • l’alimentazione, che può esporre le articolazioni alle infiammazioni;
  • l’usura, cioè la ripetizione di milioni di movimenti da parte di una determinata articolazione.

Cosa succede alle nostre articolazioni: la spiegazione medica

Le ossa che compongono lo scheletro umano sono unite tra di loro da “giunture” dette articolazioni, che permettono il movimento. Le superfici delle articolazioni sono rivestite da uno strato sottile di cartilagine, un tessuto composto per il 75% di acqua e per il resto da collagene e altre grandi molecole che conferiscono flessibilità ed elasticità: la funzione della cartilagine è infatti quella di permettere lo scorrimento e ammortizzare le superficie delle ossa, anche perché sono immerse in liquido detto sinoviale, una specie di olio lubrificante che impedisce un attrito eccessivo. La vita della cartilagine è regolata da alcune cellule speciali, i condrociti, che reagiscono andando ad aggiungere o togliere tessuto in conseguenza a stress meccanici, instabilità dell’articolazione, fattori di crescita e anche in base alla presenza o meno di citochine (particolari molecole che influenzano la crescita, la differenziazione o la morte di altre cellule). In circostanze normali, un danno della cartilagine è associato subito a un aumento dell’attività dei condrociti per rimpiazzare la parte degenerata e a una diminuzione della loro capacità di rimuovere cartilagine. In caso di artrosi, questo equilibrio si spezza e si verifica un’esagerata azione di rimozione della cartilagine danneggiata, a fronte di una insufficiente attività di costruzione di quella nuova.

La progressiva degradazione della cartilagine innesca un processo infiammatorio di tipo chimico: i condrociti vengono attivati dalle citochine presenti nel liquido sinoviale e innescano una reazione a catena, che porta al rilascio di ulteriori citochine infiammatorie e altre sostanze nocive come i radicali liberi. Nel tempo, tutti questi agenti contribuiscono alla morte dei condrociti stessi, che porta alla distruzione della cartilagine e al danneggiamento definitivo dell’articolazione.

 

Come si manifesta l'artrosi: quali sono i sintomi da non sottovalutare

Nell’artrosi l’ereditarietà è un fattore importantissimo, soprattutto nelle donne, poiché la malattia viene trasmessa da una generazione all’altra in modo sistematico. Per questo motivo, chi ha dei parenti stretti soprattutto in linea femminile (mamma, nonna, sorella) che soffrono di artrosi deve prestare molta attenzione ai segnali e ai sintomi di questa patologia, per intervenire tempestivamente e adottare comportamenti e stili di vita che possono rallentarla. I sintomi dell’artrosi sono piuttosto semplici da riconoscere, ecco alcuni di quelli che non vanno sottovalutati:

  • dolore alle articolazioni
  • comparsa di nodosità, soprattutto alle dita di mani e piedi
  • rigidità specialmente mattutina
  • progressiva incapacità a svolgere anche delle semplici attività quotidiane,
  • difficoltà a camminare o a fare esercizio

Se si manifestano uno o più sintomi tra quelli elencati, è importante non sottovalutarli e rivolgersi a un medico, senza aspettare passivamente il peggioramento della funzionalità delle articolazioni, poiché è possibile intervenire a diversi livelli per prevenire e anche per contrastare la malattia, evitando farmaci e terapie invasive.

 

Artrosi, come si diagnostica e come si classifica 

Esistono tante classificazioni dell’artrosi che si basano sulla gravità della malattia e spesso sono specifiche per una o un’altra articolazione. In generale si possono identificare quattro stadi o meglio quattro momenti evolutivi della malattia, che trovano un riscontro tanto nei sintomi quanto nelle indagini radiologiche che verificano lo stato delle articolazioni.

  • Primo stadio: la malattia è all’esordio e si sperimentano dolori che non sembrano dovuti a sforzi, o al tempo che cambia. Nelle piccole articolazioni (mani, piedi) compaiono dei noduli iniziali, spesso arrossati, per quelle più grandi (ginocchia, anche) si nota un certo grado di affanno, come se fossero arrugginite e poco lubrificate.
    Una radiografia effettuata in questa fase mostrerebbe delle articolazioni dove lo spazio articolare, cioè quello che separa le due interfaccia ossee, si è ristretto e assottigliato. 
  • Secondo stadio: l’artrosi è in evoluzione. Le iniziali difficoltà articolari ora sono più evidenti, soprattutto al mattino e quando si eseguono degli sforzi. Le nodosità alle mani coinvolgono più dita e la sensazione di sfregamento doloroso è più costante nelle articolazioni più soggette al carico (ginocchia, anche).
    Le immagini radiografiche mostrano già un contatto articolare delle due interfaccia ossee, anche se non del 100% e comincia a presentarsi una deformità degli assi.
  • Terzo stadio: i dolori sono costanti e si traducono in una impotenza funzionale elevata. Nel caso delle mani si avrà un deficit nelle attività quotidiane più semplici, come svitare un tappo, aprire un barattolo, strizzare uno straccio. Nel caso di ginocchia e anche, la deambulazione è faticosa, limitata a percorsi piani, le scale diventano fonte di ulteriori dolori. Nel caso della colonna vertebrale, alcune posizioni sia nel letto che su una sedia diventano quasi impossibili. Le radiografie mostrano dei frammenti residui di cartilagine ma anche evidenti deformità delle articolazioni, con alterazioni grossolane.
  • Quarto stadio: non c’è più cartilagine. E non solo, spesso anche l’osso sottostante è molto danneggiato. Le deformità sono molto evidenti, la funzione articolare persa, le attività quotidiane più semplici diventano difficili se non impossibili. Le articolazioni sono talmente danneggiate che si rende necessario un intervento chirurgico per sostituirle.

 

Tipologie di artrosi

L’artrosi può colpire sia le grandi articolazioni - come quella del ginocchio e dell’anca - sia quelle più piccole come quelle delle dita di mani e piedi e prende nomi diversi in base alla zona interessata. Naturalmente è possibile – e purtroppo molto probabile – che vengano colpiti più distretti corporei. In base alle articolazioni possiamo distinguere diverse tipologie di artrosi:

  • artrosi temporo-mandibolare
  • artrosi cervicale e della colonna vertebrale
  • artrosi del pollice (rizoartrosi) e delle mani
  • artrosi delle spalle (omartrosi)
  • artrosi delle anche (coxartosi)
  • artrosi delle ginocchia (gonartosi)
  • artrosi dell’alluce (alluce rigido) e del piede

 Leggi l'articolo sulla differenza tra artrosi e artrite.

Le strategie per prevenire l’artrosi

Uno dei primi passi per combattere l’artrosi è imparare a considerarla una malattia come le altre, contro la quale esistono diverse strategie di azione: non è un destino ineluttabile, ma una patologia che si può curare e, soprattutto, prevenire.

Ricordiamo che esistono cinque fattori principali che contribuiscono al deterioramento della cartilagine: l’ereditarietà, l’età, lo stile di vita, l’alimentazione e l’usura. Se i primi due fattori non possono in effetti essere modificati, occorre concentrarsi su quelli rimanenti.

Innanzitutto si può agire sullo stile di vita, riducendo il peso corporeo e praticando quotidianamente attività fisica. In questo modo potremo evitare che il nostro scheletro debba sopportare un carico di peso eccessivo per le articolazioni e attraverso il movimento potremo mantenerle flessibili e lubrificate.

Veniamo infine al tema dell’alimentazione: la dieta è tra i più importanti alleati contro l’artrosi che, al pari del diabete o della celiachia, può essere trattata ancora prima che cominci con una soluzione semplice e naturale: attraverso un regime alimentare che opera sia per via additiva che per via sottrattiva, basato cioè sull'assunzione dei cibi che fanno bene e sull’eliminazione di quelli che fanno male.

 

Alimentazione anti artrosi: alcuni consigli

Tra i peggiori nemici per chi soffre di artrosi ci sono gli acidi grassi, che riducono la capacità del corpo di produrre la sostanza sinoviale, necessaria per lubrificare le articolazioni. Vanno quindi evitati i cibi con un alto contenuto di grassi saturi, come la carne (in particolare quella rossa), il latte intero o i formaggi molto stagionati che contribuiscono anche all’innalzamento del colesterolo. Altri alimenti “no” sono le bevande alcoliche, il sale, i cibi fritti e quelli zuccherati (comprese le bevande) che oltre ad aumentare la glicemia contribuiscono a causare un aumento del peso corporeo.

Fino a qui sono stati nominati alimenti che non faticheremmo a individuare come “pericolosi” per la nostra dieta e la nostra salute, ma ci sono anche alimenti innocui e addirittura sani, che chi soffre di artrosi deve comunque evitare. Per esempio gli agrumi, troppo acidi, e le verdure della categoria delle solanacee (pomodoro, melanzane, patate, peperoni) aggravano la sintomatologia artrosica.

Per chi soffre di artrosi ci sono alcuni nutrienti importantissimi: il calcio, essenziale per la formazione e il mantenimento delle ossa e delle cartilagini, la vitamina C, che migliora la sintesi del collagene e gli omega-3, acidi grassi essenziali che l’organismo non è in grado di sintetizzare, che possono ridurre l'infiammazione e il dolore articolare. Quindi tra gli alimenti da privilegiare troviamo le farine e i cereali integrali, ricchi di fibre e vitamine, i legumi che danno il giusto apporto di proteine e calcio, il pesce azzurro (come sardine, acciughe e sgombri) ricco di omega 3, frutta e verdura di stagione, in particolare i frutti rossi ricchi di vitamina C. 

 

Integratore Omega 3 Artrosi - Algosfree

 

Un aiuto dalla natura: gli integratori per l'artrosi

A un’enorme varietà di piante, erbe e radici sono state attribuite proprietà anti-infiammatorie e, più specificatamente, anti-artrosiche. Alcuni estratti hanno dimostrato una buona attività di riduzione dei fenomeni infiammatori, pertanto concentrazioni adeguate di questi preparati – se costituiti con da estratti naturali di qualità – possono rappresentare una valida alternativa alle classiche terapie farmacologiche. È importante che gli ingredienti provengano da colture affidabili, siano privi di contaminanti e liberi da impurità e che la loro concentrazione sia elevata, per raggiungere un’attività e un’efficacia riscontrabili in tempo rapido. Gli integratori Algosfree sono prodotti naturali che costituiscono un valido aiuto per chi soffre di artrosi:

Kit integratori artrosi - Algosfree

 

- Arthro Wil è integratore che aiuta a ripristinare la funzionalità articolare e a ostacolare gli stati infiammatori grazie ai suoi componeneti: la curcuma, con azione anti-ossidante e antinfiammatoria, il pepe nero, che potenzia l’assunzione delle proprietà antiossidanti e il salice, che ha proprietà analgesiche, anti-flogistiche e anti-reumatica;

- Arthro Bos è integratore che aiuta a contrastare i dolori e la rigidità articolari grazie allo zenzero (ginger), antinfiammatorio e antiossidante, e alla resina della Boswellia serrata, una pianta che contrasta stati infiammatori e reumatismi;

- Arthro Mac, una bevanda a base di aloe vera, antinfiammatoria e depurativa, succo di melograno puro, un potente antiossidante, e vitamina C che contrasta gli stati infiammatori

Per completare il kit base di prodotti studiati per chi soffre di artrosi la pomata Arthro Cap da spalmare sulle articolazioni infiammate o dolenti, tre o quattro volte al giorno, a base di capsaicina (peperoncino) che migliora la circolazione sanguigna, ginger ed estratto di cozze verdi della Nuova Zelanda con funzione antinfiammatoria.

Per informazioni sui prodotti potete consultare il sito www.algosfree.com 

Artrosi e percentuale di invalidità

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