La dieta, un alleato per combattere l’artrosi
Come sappiamo l’artrosi oltre al fattore genetico degenerativo ha alla base anche un meccanismo di infiammazione, che si manifesta prima in forma acuta e poi diventa cronico. Alcuni alimenti contengono sostanze che hanno un ruolo importante nell’attivazione di questa reazione infiammatoria, mentre altri contengono sostanze con funzione opposta, che agiscono da inibitori della catena dell’infiammazione. Per questo motivo la dieta per contrastare l'artrosi risulta essere un importantissimo alleato “dall’interno” ed è quindi fondamentale sapere quali cibi andare a introdurre nella propria alimentazione quotidiana e quali sono quelli da evitare. Vediamo quali sono i principali “nemici”, che non dovrebbero comparire sulla tavola di chi soffre di artrosi.
Carne e artrosi: una coppia impossibile
Il nemico pubblico numero uno è la carne, specialmente quella rossa, ma anche quella bianca e i salumi. La carne è infatti ricca di un particolare acido grasso della categoria degli omega-6, l’acido arachidonico, che produce prostaglandine e leucotrieni, che favoriscono l’infiammazione. Le carni sono inoltre ricche di grassi saturi e colesterolo, sostanze che chi soffre di artrosi dovrebbe limitare al massimo.
Inoltre, spesso è impossibile sapere se nei mangimi sono stati utilizzati ormoni anabolizzanti e altre sostanze chimiche, soprattutto per le carni provenienti dall’estero, e si corre quindi il rischio di ingerire sostanze comunque non salutari. Una valida alternativa alla carne è il seitan, che integra il giusto apporto proteico senza rinunciare al gusto e alla versatilità.
Lo zucchero, un nemico da evitare
A prescindere dall’artrosi lo zucchero è un alimento con tanti effetti negativi: è la causa principale dell’obesità infantile e adolescenziale negli Stati Uniti ed è corresponsabile dell’esplosione del diabete di tipo 2 in tutto il mondo occidentale. Lo zucchero introdotto con gli alimenti alza i tassi di insulina, promuovendo un circolo vizioso che ha un impatto assai negativo sulla salute delle articolazioni perciò è importante eliminarlo dall’alimentazione, insieme alle bevande zuccherate e ai dolci. Per dolcificare esistono delle valide alternative come la stevia e lo sciroppo d’acero.
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Il sale: sempre meglio sostituirlo
Discorso analogo per il sale: anche in questo caso, al di là dell’artrosi, tutti i nutrizionisti concordano nel ritenere che l’uso vada molto limitato. Oltre a indurire le pareti delle arterie e a innalzare la pressione sanguigna, il sale provoca ritenzione idrica, nel senso che le cellule attraggono liquidi come una spugna e, di conseguenza, anche le articolazioni si gonfiano, soprattutto al mattino e soprattutto nelle mani, quando l’azione linfodrenante del movimento delle dita si interrompe durante il sonno. Consumare meno sale aiuta inoltre a non disperdere il calcio dalle ossa, e quindi a difendersi da osteoporosi e dal rischio di fratture spontanee. Per insaporire le pietanze ci sono tante valide alternative tra le spezie, per esempio curcuma, curry, zenzero e peperoncino.
Le farine: no a quelle raffinate
Le farine non integrali sono ricche di carboidrati raffinati, i quali portano a un rapido innalzamento del livello di zucchero nel sangue subito dopo la loro ingestione, e quindi al rilascio di insulina. Questo processo induce il nostro organismo a lavorare in modo molto intenso, con la produzione di ingenti quantitativi di radicali liberi che a loro volta “ossidano” le cellule facendole invecchiare. Anche le articolazioni risentono di questi sbalzi di lavoro, soprattutto in soggetti che non sono spontaneamente in grado di eliminare questi radicali liberi, i quali si “accumulano” a livello delle giunzioni ossee. Questo processo è il cosiddetto “stress ossidativo”, che dobbiamo cercare il più possibile di evitare. Le farine integrali, invece, regolano positivamente la glicemia, oltre a contenere tutti i principi nutritivi che vengono persi durante il processo di raffinazione.
Meglio evitare alcune verdure e alcuni frutti
Fino a qui sono stati nominati alimenti che non faticheremmo a individuare come “pericolosi” per la dieta e la salute di chiunque, ma ci sono anche alimenti che per molte persone sono innocui e addirittura sani, ma che chi soffre di artrosi deve comunque evitare. Tra questi, per esempio, vi sono alcune verdure appartenenti alla famiglia delle Solanacee, tra le quali pomodoro, le patate, le melanzane, i peperoni. Tutti questi vegetali contengono solanina, un pesticida naturale che le piante producono per difendersi dall’attacco di insetti di vario tipo e da altri parassiti fungini ma che risulta tossico per il nostro organismo. Una discreta casistica dimostra come il consumo di questi alimenti sia in relazione con l’aggravarsi della sintomatologia artrosica articolare, soprattutto in soggetti predisposti.
Bollino rosso anche per gli agrumi, che sono troppo acidi e portano a una esacerbazione dei sintomi dolorosi. Certo, contengono alte dosi di vitamina C, un vero toccasana per chi ha l’artrosi, ma gli antiossidanti naturali come questa vitamina possono essere assunti anche attraverso altre fonti, che ne contengono anche maggiori quantità senza essere le controindicazioni delle arance. Un esempio? Mentre il succo di arancia contiene 0,64 mmol/100 g di antiossidanti, la stessa quantità di tè verde ne contiene 1,5 mmol, il succo di melograno 2,1 e il vino rosso 2,5. Per fare il pieno di vitamina C via libera anche a kiwi e ribes.