Artrosi e artrite reumatoide

Artrosi e artrite reumatoide

L’artrite è una malattia infiammatoria cronica e sistemica scatenata da un malfunzionamento del sistema immunitario, che inizia ad attaccare se stesso e in particolare le articolazioni e i tessuti connettivi. L’artrite compare per la prima volta solitamente tra i 35 e i 50 anni, ma può insorgere in qualsiasi momento della vita, anche in età giovanile, per cause non del tutto chiare. Questa patologia può essere molto aggressiva, infatti spesso si parla di “attacchi” artritici, portando a una distruzione delle articolazioni in poco tempo, con un impatto negativo molto pesante sulla vita quotidiana.

Esistono diversi tipi di artrite, come per esempio l’artrite gottosa o gotta, caratterizzata dai “tofi”, soprattutto nella zona dell’alluce oppure l’artrite psoriasica, in genere presente in soggetti con psoriasi. La forma più conosciuta di questa malattia è però l’artrite reumatoide, patologia di cui soffre circa l’1% della popolazione mondiale, indipendentemente dall’etnia o dal Paese di origine.

 

Cause e diagnosi

L’artrite, come detto, può insorgere in qualunque momento della vita, ma non è stata stabilita una vera e propria causa. Si ritiene che l’insorgenza e l’andamento della malattia vengano influenzati dalla compresenza di diversi fattori ambientali, genetici, ormonali e infettivi. Per esempio soggetti immunodeficienti, sottoposti a stress e stimoli ansiogeni cronici sono più̀ predisposti a soffrire di artrite. Anche alcune infezioni virali come l’herpes, l’obesità e il fumo possono contribuire all’insorgenza.

La diagnosi si basa principalmente sui sintomi, ma anche su esami del sangue che ricercano alcuni anticorpi specifici tra i quali i più significativi sono il Fattore Reumatoide (presente in circa l’80% dei casi) e l’anticorpo Anti Peptide Citrullinato Ciclico (presente nel 60-80% dei casi, con una specificità del 98%), molto importante perché può essere presente già nelle fasi iniziali della malattia, ancor prima che un’infiammazione articolare sia evidente, e perché indica una possibilità più elevata di sviluppare dei danni radiologicamente importanti.

Altri esami strumentali, utili più che altro a stadiare la malattia e a verificare i danni articolari, sono la radiografia e l’ecografia.

 

Che cosa succede al nostro organismo

Come detto, l’artrite è causata da un “errore” del nostro sistema immunitario: gli anticorpi, che solitamente si occupano della difesa del nostro corpo, vengono attivati in maniera anomala e attaccano i tessuti che ricoprono le articolazioni, ma anche gli organi e i vasi sanguigni. I primi sintomi sono dolore, gonfiore e rigidità delle articolazioni, ma possono manifestarsi anche febbre, debolezza e danni ad altri organi. La malattia può procedere con velocità molto variabile, portando all’usura e poi all’erosione della cartilagine e delle articolazioni, che diventa instabili e in alcuni casi, come per esempio alle mani, si deformano.

I sintomi principali dell’artrite indicano un’infiammazione delle articolazioni, proprio come succede per l’artrosi: è per questo che le due patologie vengono spesso scambiate e confuse, anche se hanno caratteristiche molto differenti.

 

Artrosi e artrite: le differenze

Spesso nel linguaggio comune i due termini vengono usati in maniera quasi intercambiabile, ma in realtà si tratta di due malattie profondamente diverse, e conoscere la differenza è molto importante per orientare il percorso diagnostico. Purtroppo una patologia non esclude l’altra, quindi le due forme possono coesistere, complicando il quadro della sintomatologia dolorosa e della difficoltà al movimento. Ma quali sono le differenze?

- ereditarietà: l’artrosi ha una componente genetica molto importante, infatti si trasmette di generazione in generazione, in particolare nella linea femminile pertanto la predisposizione familiare è tra i principali fattori di rischio per la comparsa della malattia. L’artrite invece non è una patologia ereditaria, quindi può manifestarsi anche in un solo membro della famiglia.

- età: l’artrosi è una forma di degenerazione articolare, legata all’invecchiamento delle articolazioni e infatti si manifesta a partire dai 40/45 anni, mentre l’artrite dipende da un malfunzionamento del sistema immunitario che può avvenire a ogni età, anche durante la giovinezza.

- diffusione: l’artrosi, solo in Italia, colpisce oltre 5 milioni di persone, prevalentemente tra le donne, mentre l’artrite, sempre in Italia, affligge circa 350.000 persone (quindi un percentuale molto più bassa) colpendo anche uomini. Per quanto riguarda il corpo, l’artrosi colpisce in particolare le dita delle mani, le ginocchia e le anche, in maniera quasi sempre lenta e graduale mentre l’artrite danneggia tutte le articolazioni, comprese spalle, colonna vertebrale e viso a volte anche in maniera veloce e improvvisa e può intaccare anche gli organi e il sistema vascolare.

 

Quando vengono colpite le mani

Artrosi e artrite reumatoide colpiscono diverse articolazioni, grandi e piccole. Tuttavia le mani sono particolarmente interessate da artrosi e artrite. I sintomi, come anticipato, sono simili, con arrossamenti, gonfiore, dolore e rigidità articolare perciò talvolta è difficile distinguere tre le due malattie se non per la localizzazione: l’artrosi è infatti tipica dell’articolazione trapezio-metacarpale, cioè la colonna del pollice (rizoartrosi) e delle interfalangee distali delle dita, cioè le articolazioni più vicine all’unghia. L’artrite reumatoide si manifesta solitamente in modo simmetrico, localizzandosi nelle metacarpo-falangee e nelle interfalangee prossimali, cioè le due articolazioni più lontane dall’unghia.

Se colpite da artrite, le articolazioni delle dita possono deformarsi rapidamente, bloccarsi in una posizione, senza riuscire a flettersi o distendersi, e addirittura spostarsi dalla loro posizione naturale. Per esempio, quando le dita della mano si deformano deviando verso l’esterno e puntando il dito mignolo, si parla di deformità “a colpo di vento”. Quando invece l’articolazione alla base di un dito si piega verso l’interno, l’articolazione intermedia si estende, mentre l’articolazione terminale si piega verso l’interno si parla di deformità “a collo di cigno”.

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Prevenzione e cura

Per l’artrite non esiste una cura definitiva, anche perché le cause per cui si manifesta non sono note, pertanto l’obiettivo dei trattamenti di cura è ridurre i sintomi e bloccare i danni prima che le articolazioni vengano danneggiate in maniera irreversibile. I farmaci normalmente utilizzati per combattere i dolori e l’infiammazione, come i FANS e i corticosteroidi, hanno numerose controindicazioni, soprattutto se utilizzati nel lungo periodo quindi non possono costituire una soluzione a lungo termine. Si possono però mettere in pratica alcuni comportamenti virtuosi per evitare i fattori di rischio come il sovrappeso e il fumo e per preservare il benessere delle articolazioni attraverso l’attività fisica e l’aiuto di un bravo fisioterapista.

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Come per l’artrosi, un’alimentazione antinfiammatoria e integratori specifici per le articolazioni giocano un ruolo fondamentale per diminuire l’infiammazione articolare e aiutare a convivere con l’artrite.

 

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