La colonna vertebrale si compone di ventiquattro ossa, denominate vertebre, che hanno la funzione di sostenere lo scheletro e proteggere il midollo spinale. Esse sono impilate l’una sull’altra e separate da dischi intervertebrali, che hanno il compito di assorbire gli impatti e permettere un certo movimento. Le sette piccole vertebre che iniziano alla base del cranio e compongono il collo prendono il nome di rachide o colonna cervicale.
Quando i dischi della colonna vertebrale invecchiano iniziano a seccarsi, indebolirsi e assottigliarsi, non riuscendo più ad esercitare la loro fisiologica funzione di cuscinetto e sottoponendo le articolazioni ad un aumento della pressione: la cartilagine che riveste i processi articolari delle vertebre a questo punto inizia ad usurarsi fino ad arrivare, nei casi più gravi, a scomparire del tutto, provocando un dolore localizzato e una limitazione dei movimenti che si aggravano progressivamente. Si può quindi parlare, in questi casi, di artrosi cervicale.
Artrosi cervicale: le cause
L’età è quindi una delle cause principali dell’insorgere dell’artrosi cervicale perché fisiologicamente i dischi vertebrali si disidratano, ma anche una postura scorretta e gli sforzi eccessivi o ripetuti del tratto cervicale giocano un ruolo importante: lavorare per molte ore seduti alla scrivania, o sempre in piedi o dovendo continuamente sollevare pesi può portare l’artrosi cervicale anche in persone più giovani. Anche il peso, o meglio il sovrappeso, può influire negativamente poiché le articolazioni vengono sottoposte a una pressione superiore a quella corretta e risultano quindi affaticate.
Altre volte sono implicati traumi, di tipo sportivo o meno, come il classico “colpo di frusta” che si subisce durante un tamponamento. L’artrosi cervicale può infine dipendere anche da deviazioni della colonna vertebrale, come la scoliosi o l’ipercifosi o da altre patologie, come l’osteoporosi o l’artrite reumatoide.
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Quali sono i sintomi dell’artrosi cervicale
I sintomi più caratteristici dell’artrosi cervicale sono i dolori che si avvertono alla nuca e lungo il collo, fino ad arrivare alle spalle e alle braccia, soprattutto durante l’attività fisica (e meno durante il riposo). Nei casi più gravi si possono percepire formicolii e piccole scosse alle dita delle mani, fino alla perdita di sensibilità e di forza muscolare. Altro sintomo classico, che ritroviamo quando la patologia artrosica coinvolge altre articolazioni, è la sensazione di rigidità – specialmente al mattino, al risveglio - e la difficoltà nel compiere movimenti banali, come per esempio girare o piegare il capo.
Un segnale da non sottovalutare è la percezione di rumori articolari, simili ad uno “schiocco”, che si avvertono quando si ruota il collo o si abbassa la testa. Questo suono è dovuto alla formazione di osteofiti all’interno della cartilagine: si tratta di neoformazioni ossee che il corpo produce per compensare la cartilagine ormai persa e continuare a sostenere le vertebre. Questi suoni sono spesso associati alla sensazione di attrito interno, come se si avesse della “sabbiolina” tra le vertebre. Altri sintomi che possono presentarsi sono mal di testa, nausea e giramenti di testa nei cambiamenti di posizione.
Cosa fare in caso di artrosi cervicale
Se compaiono i sintomi tipici dell’artrosi cervicale e i dolori interferiscono con la vita quotidiana, è meglio non indugiare e sottoporsi ad una visita ortopedica, durante la quale lo specialista valuterà la situazione, prescriverà eventuali esami di approfondimento (di solito radiografie o risonanze magnetiche) e le terapie più adatte. Raramente e solo in casi estremi si interviene a livello chirurgico, per esempio in presenza di una grave compressione nervosa o del midollo spinale.
Durante le crisi più dolorose può essere utile ricorrere a farmaci antidolorifici, antinfiammatori e, talvolta, miorilassanti: in queste fasi i muscoli del collo devono essere mantenuti a riposo, magari ricorrendo ad un collare cervicale morbido e applicando calore per ridurre la tensione. Nei periodi che intercorrono tra una crisi e l'altra può invece essere molto utile affidarsi a un fisioterapista competente, che possa effettuare terapie manuali e terapie riabilitative come tecarterapia, laserterapia, crioterapia e ultrasuoni.
Prevenire l’artrosi cervicale
A livello preventivo è utile provare, quando possibile, a migliorare le cattive abitudini responsabili della comparsa o quantomeno del peggioramento della condizione di artrosi cervicale. In primo luogo è fondamentale adottare una postura corretta per non affaticare la zona cervicale, quando sia necessario mantenere per lunghi periodi posizioni in piedi o seduti. Anche in questo caso ci si può affidare a uno specialista per imparare e mettere in pratica esercizi di rieducazione posturale.
Altro punto fondamentale è l’esercizio fisico, inteso sia come movimento – per esempio il nuoto o una camminata – sia come esercizi di ginnastica e stretching specifici per il collo, da praticare più volte al giorno soprattutto quando non è possibile cambiare posizione, ma da evitare durante le fasi acute dell’artrosi. Il fisioterapista può insegnare degli esercizi specifici per rafforzare ed allungare i muscoli indeboliti o in tensione, che possono essere ripetuti in autonomia, come per esempio movimenti in avanti e indietro, a sinistra e a destra, e lente rotazioni, da una parte e dall’altra.
Come abbiamo ricordato anche il sovrappeso può influire negativamente sulla salute delle articolazioni: in questo senso l’alimentazione svolge un ruolo importante, sia perché la perdita di una parte del peso in eccesso rispetto alla condizione ideale può aiutare ridurre lo stress sulle articolazioni, sia perché eliminando i cibi “nemici” delle articolazioni si può diminuire il processo infiammatorio che porta all’erosione della cartilagine.
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